Vai ai contenuti




BLASONE
Di rosso, alla catena posta in cinta, racchiudente le chiavi papali affrontate, decussate e legate, quella in banda attraversante sull'altra in sbarra, inframmezzate in capo dal compendio P˜P ed accostate dalle iniziali .M. .I., il tutto d'oro. Lo scudo è ornato di due rami di palma, verdeggianti, decussati sotto la punta dello scudo e annodati da un nastro di rosso.  



SPIEGAZIONE SIMBOLICO-TEOLOGICA.
Il campo di rosso richiama con immediatezza il martirio del quale è stato glorificato il 74° successore di San Pietro. La catena, richiama la prigionia sofferta da San Martino I a Costantinopoli come in Crimea, mentre le chiavi papali sono emblema della sua dignità pontificia. Noti e celebri ornamenti dello scudo papale, le chiavi possono trovarsi anche nella composizione di uno stemma. Oltre che in diverse armi civiche, spesso di comuni legati per nome o tradizioni religiose a San Pietro Apostolo, possiamo registrare la presenza delle chiavi papali anche in non pochi stemmi di vescovi e cardinali contemporanei, talora come segno di devozione alla Sede Apostolica. Nel nostro caso ci si è ispirati allo stemma del papa Niccolò V così come rappresentato su una fontana pubblica di Soriano nel Cimino (Viterbo). Nel pregevole manufatto le chiavi dello stemma di Tommaso Parentucelli (che usò come proprio stemma quello della Chiesa innalzante le sole chiavi, talora accompagnato dalle sue iniziali), le chiavi sono legate, inframmezzate in capo dal compendio P˜P ed accostate dalle iniziali .N. .V.
L'oro delle figure del nostro stemma richiama la preziosità della fede che San Martino I ha difeso e testimoniato fino al martirio. Inoltre, la bicromia oro-rosso riprende gli smalti della chiesa romana, anche per la immediata vicinanza del territorio della parrocchia di San Martino I papa con l'Arcibasilica Lateranense, Cattedrale del papa in quanto vescovo di Roma.
I due rami di palma utilizzati come ornamento dello scudo sono ulteriore richiamo al titolo di martire col quale è onorato il Santo Patrono della parrocchia.


Torna ai contenuti